La mostra degli artisti di Zagabria mostra la maggior parte degli artisti attivi, che appartengono a Zagabria come centro d'arte. Le loro opere rappresentano, mediamente, gli sforzi artistici più seri e meritano quindi la piena attenzione dei cittadini, della stampa, della critica e degli appassionati d'arte. Oggi, quando tutte le aspirazioni culturali sono private di una reale base economica, è necessario sottolinearlo. Non solo l'arte si giudica dal numero di bravi artisti e dalle loro opere, ma anche dall'ambiente culturale e dagli sforzi compiuti per la sopravvivenza e il progresso delle belle arti. In certe occasioni, in senso più ampio, si giudica il livello culturale di una certa nazione in generale. È certo, però, che per la scelta dei mezzi e dei metodi, nonché per l'iniziativa privata di personalità sociali di spicco, molte nazioni giovani e liberate (Polonia, Cecoslovacchia...) ci superano in questo sforzo. Ciò nasceva da un senso di responsabilità in assenza di una concorrenza artistica del tutto libera, paralizzata in parte dal debole potere d'acquisto, e soprattutto dall'incomprensione e dalla mancanza di informazioni della nascente classe urbana, che gestisce il suo interesse per il dilettantismo e il kitsch da salotto piuttosto che attraverso valori artistici. L'ultimo momento gioca un ruolo culturale spazialmente decisamente negativo. Le case dei nostri concittadini benestanti sono dominate dai dipinti di vari dilettanti e pittori di dolce folklore e kitsch soloniano. Dilettanti ritrattisti "avventurieri" godono del loro lucroso sostegno dall'industria automobilistica, e una costellazione di pittori e scultori che lavorano in nome dell'arte, coprono le loro tracce con successo. È comprensibile quale danno ne derivi, non solo per ogni serio sforzo artistico, ma anche per la stessa scena artistica. Se non ci fosse altro motivo, questo da solo basta a giustificare questa annuale rassegna d'arte, per l'orientamento dello spettatore, contro l'oscurità del gusto e per la corretta segnalazione del pubblico.