AUTORE Vladimir Crnković
ANNO DI PUBBLICAZIONE 1992
EDITORE Matica hrvatska
LEGATURA rigida con copertina
NUMERO PAGINE 526
Note introduttive
Tutti i testi rilevanti - studi, saggi, recensioni e recensioni - pubblicati sul dipinto di Ivan Rabuzin dal 1960 al (finalmente) 1988 sono inclusi in questa raccolta. Tutto è raccolto in croato: testi in esso scritti originariamente - oltre che in serbo - e traduzioni di tutte le opere importanti da altre lingue. Le parti del libro in inglese, francese, tedesco e italiano comprendono contributi scritti in lingua tedesca, nonché traduzioni di testi in esse precedentemente pubblicati. Zbomik contiene anche tutti i documenti autobiografici di Rabuzin, le sue riflessioni sulla vita e l'arte, brevi articoli in cui commenta alcune espressioni pittoriche, nonché tutte le sue interviste. Presentiamo i contributi in ordine cronologico, in quanto sono stati pubblicati in determinati anni (divesi mesi).
Zbomik, quindi, copre l'intera ricezione del lavoro di Rabuzin finora, e inoltre c'è un libro in cui l'artista stesso commenta il suo lavoro. In altre parole, mostra chiaramente chi, come, in quale occasione e con quale scopo si è discusso di questo fenomeno pittorico, quali sono le attuali conoscenze sulla poetica di Rabuzin, con quali altre realizzazioni è stata confrontata la sua opera e come è stata valutata finora, qual è il posto di Rabuzin nell'arte croata ed europea (mondiale), qual è il suo ruolo nell'arte naif, cosa significa la sua pittura nella figurazione della seconda metà del XX secolo, ecc. Pertanto, Zbomik non segue solo la crescita e i cambiamenti dell'arte di Rabuzin, ma testimonia anche l'evoluzione della comprensione e della valutazione di quest'opera; quindi, non è solo una semplice sintesi di tutto ciò che è accaduto finora, ma è anche il presupposto di tutte le future riflessioni e interpretazioni, nonché una valutazione critica di tutta la letteratura sull'arte di Rabuzin. Questa è la differenza essenziale tra questo libro e le monografie standard: qui non vengono presentate una o più viste e valutazioni soggettive di quel dipinto, ma si cerca di oggettivare tutti i fatti rilevanti ad esso collegati. Ecco perché in questo caso non possiamo parlare del libro della verità.