Autore: Raffaele Carrieri
Editore: Tega Edizioni
Anno edizione: 1972
Pagine: 307
Pagine: 307
Lingua: italiano,croato,inglese,francese,tedesco
Raffaele Carrieri
Chi più georgico, oggi. di Rabuzin? Andate a rileggere, nel bel libro di Boris Kelemen, La Peinture naive jugoslave. uscito l'anno scorso a Zagabria, l'inno terrestre dettato e direi cantato da Rabuzin: "....Distruggere è più facile che fermare, arrestare. Chi fermerà le nuvole nel cielo. Chi arresterà i venti e i salici nel loro ondeggiamento. Chi minaccia il sorgere del sole e la caduta della luce sotto i nostri passi. lo, io che ascolto. lo presto l'orecchio alla terra, sono là, sto là. Pieno di colori. colmo di vita..." Così terrestre; ma nello stesso tempo Rabuzin è quasi surreale (istintivamente, mai intellettualisticamente surreale), e spesso è a tal punto immerso in risultati onirici, da essere indotti, a riprova della sua modernità, a conferire significati persino freudiani alla sua flora gigantesca o a certe sue enigmatiche ed emblematiche figure di donne edeniche dai seni splendenti come soli.
...Questi pittori da Eden spesso nascondono e il più delle volte rivelano l'anomalia più sconcertante per un uomo moderno: quella d'essere immuni dal peccato originale. E può essere questa tra le altre, la ragione inconscia che porta noi moderni, in cerca contestataria di valori elementari, ad accostare e a valutare questi naifs, capaci tuttora, nonostante tutto di vedere e di rappresentare il mondo in permanente innocenza, cioè immune da corruzione e da decomposizione: "et vidit Deus quod esset bonum" Ogni creatura al suo stato originario di creazione, come nei quadri edenici di Rabuzin. dove non c'è distanza, direi che non c'è differenza. tra i seni gonfi di un'Eva croata e le colline tondeggianti in un cielo di nuvole anch'esse turgide come seni senza vecchiaia, come soli senza tramonto. Giancarlo Vigorelli
in " Il dramma " n. 4. aprile 1970
O. Bihalji-Merin
Raymond Charmer