Matija Skurjeni: una retrospettiva


 

Editore: Comitato per il 100° anniversario della nascita di Matija Skurjeni
Anno di pubblicazione: 1998
Numero di pagine: 77
Dimensioni: 24×30 cm
Rilegatura: morbida

Catalogo della mostra tenutasi dal 26.11.-13.12.1998. nella Galleria Gradec e nella Galleria Matija Skurjeni



In una lettera all'amico Max Brod, Franz Kafka dice: "Appena appare un uomo che porta con sé qualcosa di primordiale, in modo che non dica: il mondo va preso così com'è... ma chi dice: no qualunque cosa sia il mondo, io rimango con la mia originalità, che non intendo cambiare per volontà delle persone: nello stesso momento in cui si sentono altre parole, tutta la vita si trasforma."



SULL'IRREALE E IL REALE NELLA PITTURA DI MATIJA SKURJENI           Vladimir Malekovic


Le parole di Kafka mi sembrano particolarmente significative quando si tratta dell'opera di Matija Skurjeni, che da più di mezzo secolo suscita la curiosità di critici nazionali e stranieri.

La comoda, persino conformista, sistematizzazione di Matija Skurjeni appartiene all'"arte naif", ma una tale "classificazione", "comprensione" e "realizzazione" di quest'opera non può soddisfare coloro che cercano un giudizio oggettivo sul valore artistico della pittura di Skurjeni.

Matija Skurjeni è l'artista originale.

Insistere sulle categorie "arte primitiva" o "arte inconscia" rivela le posizioni artistico-filosofiche di quei giudici che vedono l'origine della creatività così etichettata esclusivamente nelle regioni dell'"oscura irrazionalità", mentre propugnano l'espressione "arte naif" mostra l'importanza che attribuiscono agli elementi espressivi non articolati (spontanei), con i quali non possiamo essere d'accordo: qualcosa che non è articolato non riesce a essere un'opera d'arte completa. Già W. Born ha proposto che "inconscio" o "naif" dovrebbe essere preso in considerazione come elemento speciale di un'opera d'arte solo quando è indiscutibilmente integrato nel tutto.

La consapevolezza della forma nell'artista originale scaturisce da intuizioni soggettive, e non dipende da un'unica teoria dell'arte chiusa, nemmeno dall'arte "naif" o "primitiva". L'artista originale utilizza una forma caratteristica a causa del suo significato, e non una forma significativa dal vocabolario formale di uno stile a cui la storia dell'arte è altrimenti così interessata.

La natura soggettiva della scelta delle immagini costruttive e il significato della forma consente all'artista originale di svilupparsi solo a livello di stile personale. Il termine "tkole" è l'opposto di quello... (continua)








 
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