IVAN VEČENAJ è nato il 18 maggio 1920 a Gola. I primi disegni sono degli anni '30 e mostrano un'espressione chiara, suggestiva e sintetica, rivelando la vitalità dell'osservazione e l'esatta differenziazione delle forme. Già nelle sue prime opere, c'è un ovvio interesse per il mondo che lo circonda, il villaggio e la comunità, che sarà confermato dagli scritti, leggende, miti e racconti su Gola e la ricca opera poetica. È morto il 13 febbraio 2013 a Koprivnica. Gli inizi artistici, negli anni '50, Ivan Večenaj cattura la vita del villaggio incontaminato costruendo una composizione secondo il principio dell'aggiunta e della disposizione degli elementi con la ricchezza e la complessità dei dettagli. Spesso usa la prospettiva di un uccello che gli consente di sviluppare una moltitudine di eventi in profondità che mostreranno anche la sua abilità nel classificare piani di immagine profondi. Dagli anni '60 ha lentamente formato uno stile individualizzato, basato su espressioni eccezionali e soluzioni cromatiche specifiche. Diventerà il più famoso pittore di motivi religiosi che troverà nel paesaggio della Podravina e quindi "adattandoli", per avvicinare i temi universali alla comunità locale.
Le sue osservazioni si basano su racconti popolari di cui è stato mentore fin dall'infanzia, trasformandosi nell'età matura in un'espressione visiva originale basata sulla libertà di osservazione.
Sebbene dai dettagli e da alcuni simboli riconosciamo che le scene della vita di Cristo sono in Podravina.
Lo sfondo dello scenario è drammatico dato dalla colorazione viola del cielo, effimero, il Cristo crocifisso si trasforma in una sagoma allungata sottile ricordando le forma di Giacometti, in cui la creatività e l'inventiva sono completamente libere, respirare profondamente per creare il nuovo, nello stile caratteristico dei canoni stabiliti dell'arte naif.
In una scena drammatica, carica di simbologia del tormento della tortura su un corpo crocifisso su un albero e non sulla croce contribuisce a rendere la scena dissacrante, individuare nuove storie con un'impostazione personale e nello stesso tempo invertire le proporzioni naturali, i toni viola accentuano la scena nell'ambito della quotidianità, corrispondente al colore dei parametri quaresimali della Chiesa cattolica, e simbolicamente associato con "l'equilibrio tra cielo e terra, i sensi e lo spirito"
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