La pittrice LIBA PERŠINOVIĆ-LEVI può giustamente affermare che coltiva e presenta la "pittura della memoria". L'autrice si è presentata modestamente a noi con la seguente nota: "Nata il 13 luglio 1948 a Virje in Podravina. Dopo aver completato il corso di otto anni, ho continuato la mia formazione a Bjelovar presso la Scuola di Infermieristica e nel 1973 presso la Facoltà di Belle Arti a Zagabria, professore Mladen Veža. La pittura è nel mio sangue fin dall'infanzia e dal 1978 quando sono diventata membro di DNLUH Le ultime 14 mostre personali nel 2018 Galleria Zvonimir, oltre 250 collettive, premi, targhe d'argento nel paese e all'estero, non riesco nemmeno più a contare i riconoscimenti! Membro di HSK dal 2016. Dipingo esclusivamente su vetro da 30 anni."
Nonostante sia stato a lungo lontano dalla sua terra natale a causa delle circostanze della sua vita, torna in Podravina in modo fantasioso ed efficace ad ogni colpo di pennello. Ha scritto canzoni in gioventù, quando era una studentessa delle superiori di Bjelovar. Ha partecipato a recital, pubblicato in antologie e testate regionali. Un sentimento lirico, poetico è rimasto in lei vibrante anche quando ha sostituito la penna con gli strumenti pittorici, scegliendo, secondo la logica delle cose, la pittura su vetro come scelta logica. La sua Virje si trova in un centro immaginario del cerchio, che copre Molve, Gornja Šuma, Hlebine, Repaš. In tutti questi luoghi sono attivi forti nomi artistici, che hanno reso il naif famoso in tutto il mondo. Inoltre, in termini di pedagogia e tutoraggio, a Virje rimangono le tracce di FRANJA VIKTOR ŠIGNJAR e JOSIP TURKOVIĆ, che hanno altruisticamente condiviso le loro conoscenze ed esperienze con gli studenti della scuola elementare.
Sembra che il percorso della pittrice sia stato una scelta fortunata: continua ancora oggi, dando all'autrice la possibilità di tornare costantemente in patria, in un luogo dove fioriscono bellissimi kata, dalie, gigli, peonie, rose e alti girasoli, disposti secondo alle stagioni, come gli ornamenti più belli di una natura mansueta e gentile. Con il nostro autore, i fiori sono disposti in mazzi, simbolo di armonia, unità, ordine e massima bellezza. Proprio come i pittori del passato (soprattutto del periodo Biedermeier) si sono adoperati al massimo della decoratività, per "abbracciare" lo spettatore, che dimentica le incongruenze del mondo esterno, guardando gli oggetti artistici, così Liba Peršinović- Levi decora i suoi ricordi con odori, colori e composizioni floreali, mettendoli in primo piano nel quadro e innalzandoli sugli altari invisibili di piccole chiese e cappelle dell'entroterra dell'Alta Croazia.
Non è confusa dai cambiamenti delle stagioni: i fiori sbocciano anche in inverno, perché sono i fiori dell'immaginazione, dell'ingenuità infantile e della fede costante nei miracoli. Fiorisce a Natale, ai Re Magi, nell'età dei santi del gelo, nel caldo del grande raccolto, quando i papaveri di settembre si intrecciano con gli ivanchi, evocando sangue, ribellione e resistenza, ma anche tenerezza e innocenza.
Ci sono anche alcuni idilli con una sfumatura fiamminga, come un allevatore di maiali e un raccoglitore di ghiande in una foresta ghiacciata, c'è un po' di misticismo e oscurità, mentre uno spaventapasseri solitario si trova in un campo vuoto sotto l'ala del crepuscolo. La pennellata però non è liscia, cesellata, miniaturistica, ma in qualche modo robusta, decisa, penetrante, come se fosse stesa da una mano più dura di quella di una donna. In effetti, l'energia è impressa in modo diretto, concentrato e lunghi anni di pittura danno all'autrice tanta risolutezza.
Gli alberi sono sempre potenti, dominanti, di dimensioni mitiche. Crediamo che vi dormano antichi guardiani, druidi e driadi, come nelle leggende nordiche e slave. Una chiesa, con le stesse dimensioni e l'aspetto della torre in tutte le immagini, funge da segno spirituale, un punto di riferimento per l'agognato ritorno. Molti dettagli nelle immagini potrebbero già essere la "firma pittorica" dell'autore, per quanto riconoscibili.
Pur essendo silenziosa e schiva, poeticamente sensibile, Liba Peršinović-Levi conquista la simpatia del pubblico, espone in mostre collettive e personali, riceve premi e diplomi e nella sua casa, come Parka, tesse il filo di una ricca vita creativa. I suoi dipinti nella sua terra lasceranno un segno sicuro su di lei per il tempo a venire.
Božica Jelušić
Foto: Archivio
Tradotto s.e.&o. da Naive Art info
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