Ci sono crocifissi di paese al crocevia, piccoli cimiteri pieni di muschio ed edera, cortei funebri, addii, falò di San Giovanni, luci di Natale nelle lanterne, scene della Natività su un prato in pianura, Fuga in Egitto in molte versioni, Evangelisti e santi nel passaggio e nel simbolismo dei fiori mariologi: ruscello, giglio e rosa.
Da umili contadini e portatori di luce sulle scogliere, a musicisti celesti, amplia la portata spirituale e agisce nello spirito del paradigma fraterno: Ad maiorem dei gloriam / Tutto a maggior gloria di Dio. In Josip Generalić gli angeli appaiono in molte situazioni, quindi il Natale e il miracolo di Betlemme sono una sorta di "sollievo" da temi difficili della vita. Le nonne timorate di Dio di Gaži non vanno da nessuna parte senza il rosario, i contadini di Vujčec vanno fino a mezzanotte nella neve alta, i rimpatriati dall'estero si segnano davanti al Crocifisso, ringraziando per la misericordia del cielo.
Il dramma si sviluppa in tutta la sua forza nella "fase floreale" del naif, quando Večenaj disegna Mosè e il Mar Rosso, quando viene creato il Cristo Nero di Kovačić, e numerosi crocifissi, anche nelle opere di questi due grandi. Il colore è violento, l'atmosfera è più densa e piena di accenni minacciosi, che culminano nel famoso dipinto di Večenaj "I quattro cavalieri dell'Apocalisse" e nel "Portare la croce" di Kovačić e "Sodoma e Gomorra.". Si spera che la Passione sia il tema centrale dell'arte sacra, avvertendo che solo attraverso la purificazione si può sperare nella risurrezione. Il circolo cristologico di Lackovic diventa paradigma: i disegni di guerra, raccolti in tre importanti mappe (Europa senza gioia, Gesù, Orrori della guerra) parleranno con umanesimo doloroso, con il messaggio che ogni uomo percorre la sua "via crucis" e noi siamo tutti nei guai della vita "Gesù", ripetendo l'esempio dell'Uomo-Dio.
Il simbolismo e la complessità compositiva di queste opere in realtà hanno "cancellato" deboli tentativi di "graffiare" l'attenzione di qualcuno replicando quasi spirituali e quasi sacrali, dove i personaggi sono plastici, poco convincenti, contestualmente poco collegati e non evocano alcuna forte emozione, poiché e non eccedere l'azione del pellegrinaggio "immagini sacre" in cornici di alluminio. Invano attrezzature, sagge interpretazioni, e perfino coloratissime uova di Pasqua, in tutti i luoghi a cui appartengono e non appartengono.
Un vero senso della profondità della sofferenza di Cristo si ottiene solo attraverso dipinti vividi e superbi, che fortunatamente sono già stati dipinti. Salvano l'onore del naif, confermandolo come uno dei segmenti più vitali dell'arte moderna. Tutto il resto è per "uso domestico" e la decorazione delle nostre cappelle del villaggio, quindi lascia che rimanga così.
Božica Jelušić
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