Anche i dipinti di Uccello non sono altro che "disegni colorati", ma cosa rappresenta tutto il fascino coloristico delle nature morte odierne rispetto alle sue bandiere sventolanti e alle foreste di lance tintinnanti, rispetto ai suoi costumi cavallereschi rossi e bianchi, rispetto al groviglio di finimenti e catene e spade scintillanti davanti a un sipario nero, buio pesto e opaco? Ma i pellegrinaggi di Hegedusic, gli stendardi dei suoi venditori di pan di zenzero e salsicce e le taverne delle fiere, i suoi pesanti stivali da contadino e il suo fango, i maiali neri e le oche bianche spettrali, questo mondo
logoro delle nostre recinzioni in decomposizione e dei tetti di paglia... ha il sua base, la sua logica forte e la sua suggestione selvaggia e sfrenata... Hegedusic ha verificato ancora una volta artisticamente la nostra realtà con il proprio talento, e con mezzi insolitamente semplici e veritieri: quel sottile filo di sangue che scorre dalla bocca dell'uomo caduto dall'impalcatura, quella penna stilografica seminascosta nella tasca del mandriano ubriaco, il portafoglio che fa capolino tra la tela e la fodera della giacca, quella porta marcia dietro la quale si sente l'umidità del povero emporio di
provincia ebreo con l'odore di muffa di crusca e topi, questi sono (a prima vista) dettagli insignificanti, da cui Hegedusic il suo Kom costruisce posizioni. Con lui, queste sciocchezze quotidiane poco appariscenti assumono la dimensione satirica di un'opera d'arte seria a cui dobbiamo dedicare la nostra attenzione, perché le sue caricature non sono altro che una fissazione di ciò che è umano oggi intorno a noi e in noi nella caducità quotidiana, e questa enfasi più negativamente, sì, anche la verità più antipatica è un'osservazione di talento dell'intensità della vita nel senso in cui la bellezza è sempre stata modellata e registrata.
Miroslav Krleza, 1933
Con numerose illustrazioni (in parte colorate), legatura originale in tela con sovraccoperta illustrata
Dresda, Verlag der Kunst, 1985
di Malekovic, Vladimir
L'autore:
Vladimir Malekovic è nato a Brdovec vicino a Zagabria nel 1936. Laureato alla Facoltà di Lettere e Scienze di Zagabria (Storia dell'Arte). Dal 1952 pubblica poesie, prosa e saggi su riviste letterarie. Critico d'arte permanente presso il quotidiano Vjesnik. Come storico dell'arte si è occupato di una serie di tendenze e periodi dell'arte croata recente - sotto forma di mostre orientate ai problemi e retrospettive: Engaged Art in Croatia (Slovenj
Gradec), 1969; Belle Arti in Croazia 1945-1955 (Galleria d'Arte Moderna, Zagabria, 1974); Il gruppo < Tre > - Aspetti delle Belle Arti in Croazia 1930-1935 (Padiglione d'Arte, Zagabria, 1976) e una serie di mostre che riflettono il suo atteggiamento personale nei confronti delle aspirazioni e dei gruppi nella pittura e scultura moderna. Pubblicazioni importanti: Arti visive moderne in Croazia (Zagabria 1972); Ivan Lackovic Croata (Zagabria 1973); Naive Art in Croatia (Zagabria 1973, edizione inglese 1974); Krsto Hegedusic - con Miroslav Krleza e Darko Schneider (Zagabria 1974); Naif croato (Novara 1975); Ivan Rabuzin (edizione italiana Roma 1976, edizione croata Zagabria 1976); Edo Murtic (Pordenone 1977). In stampa: Matija Skurjeni (Roma 'Zagabria); Ivo Friscid (Zagabria-Lubiana); Zlatko Prica (Zagabria); Janez Boljka (Lubiana).
Dimensioni del libro : 28,0 cm * 25,0 cm (formato grande)
con 184 pagine
Sommario :
L'infanzia nelle immagini della guerra di Hlebine 8 Notizie sulle rivolte 9 Plamen (La fiamma) i o All'Accademia d'arte di Zagabria 12 La Repubblica letteraria 13 Parigi: in un angolo Brueghel 16 Il
pittore dei diseredati e degli umiliati 23 Un dipinto «che corrisponde alla percezione popolare » 27 L'arte del Collettivo 30 La scuola pittorica Hlebine 3 i Motivi di Drauland 32 La grande sintesi 36 Le lezioni del passato 38 La lunga pausa 42 La svolta nel 1955 43 1957: Il gruppo del Mart (marzo) 48 L'ultima battaglia 50 Invece di una conclusione 51 Tabella parte 53 Dati biografici 157 Letteratura (selezione) 165 Elenco delle illustrazioni i 8o