Broschure della mostra I GRANDI NAIFS JUGOSLAVI tenuta al Palazo della Permanente a Milano
dal 10 ottobre al 10 novembre 1974
IL CENTRO CULTURALE NAIFS JUGOSLAVI
CROAZIA - PODRAVINA
PRESENTA
MIJO KOVACIC
IVAN LACKOVIC
IVAN RABUZIN
IVAN VECENAJ
I quattro pittori presenti a questa mostra sono senza dubbio i più illustri rappresentanti della pittura naifs jugoslava. Riteniamo non necessario elencare le loro innumerevoli mostre, già documentate nei libri in varie lingue e centinaia di cataloghi con i quali hanno fatto una marcia davvero trionfale nei Musei e Gallerie di tutto il mondo, ottenendo un enorme successo di critica e di pubblico. Questi quattro nomi ormai famosi, dopo essere stati presenti nel 1970 alla mostra del Museo di Palazzo Braschi in Roma, nel 1973 sono entrati nei Musei Vaticani, e con Ivan Lackovic Croata nel 1974 alla Mostra del Palazzo delle Esposizioni di Roma sono oggi presenti alla Permanente di Milano per presentare ancora una volta le loro opere all'attento e generoso pubblico milanese.
La pittura che già da tempo ha attratto la nostra attenzione ed è diventata anzi una delle necessità della nostra vita quotidiana, oserei dire della nostra situazione culturale generale, ha iniziato il suo cammino alcuni decenni fa in una piccola regione della mia patria e vi si è sviluppata in maniera semplice e spontanea. Oggi, dopo essere giunta sino a noi nelle grandi città dell'Occidente, essa è già passata necessariamente attraverso il filtro della civiltà alla quale apparteniamo e, anche se i suoi valori intrinseci non possono essere cambiati per questo fatto, tuttavia il suo ruolo è forse mutato ed ha assunto delle forme che le sono estranee. Perciò, mediante questo libro, abbiamo tentato non soltanto di illustrare l'origine e lo sviluppo di questa pittura in un angolo della Jugoslavia, ma anche di documentare tale sviluppo attraverso le tappe con cui essa è giunta sino a noi. E' difficile che vi sia un movimento e un fenomeno, per quanto genuino e spontaneo, che la nostra civiltà cittadina non possa corrompere. Perciò lo scopo di questo libro è anche un altro: un tentativo di offrire un panorama, il più autentico possibile, da cui ricavare il criterio necessario non solo alla moderna sensibilità culturale ma anche alla stessa scuola di Hlèbine. Naturalmente si può raggiungere quest'obiettivo non soltanto con una interpretazione teorica e pratica ma altresì con un'opportuna selezione antologica. Tale selezione ci potrà indicare il valore medio e, naturalmente, quello che è al di sopra di tale media, con l'aspirazione di raggiungere veramente le vette dei maestri e dei loro seguaci, e col desiderio che oggi è tecnicamente impossibile raggruppare tutti i capolavori sparsi per il mondo. Però abbiamo tentato di fare tutto ciò che era in nostro potere. Credo dunque che la realizzazione di questo libro sia un nostro dovere non soltanto nei confronti degli amatori interessati a questo difficile lavoro esplicativo sui nostri artisti della Podravìna, ma anche nei confronti degli artisti stessi: presentarli cioè nella loro giusta luce e tentare, mediante un rigoroso criterio, di tutelarne la qualità dalla grande richiesta esistente sul mercato. Ritengo altresì che questo libro, quale compendio monografico di quello che è forse il gruppo più importante in senso assoluto degli artisti naifs e che costituisce inoltre una scuola strettamente legata stilisticamente, servirà anche come un ulteriore apporto di studio. Sono personalmente convinta che tali opere soddisfino molte necessità impellenti della nostra vita giornaliera e che con la loro poesia esse colmino i vuoti che ne sono derivati.
Il Presidente SONJA DUSKA BARBIERI
(Dal libro di Mondadori " I pittori naifs della scuola di Hlebine" 1974)