YUGOSLAV NAIVE ART - VICTOR MAGYAR




Viktor Magyar, Jugoslavia (Slovenia) Pittore Arte naif Descrizione: Viktor Magyar Arte naive jugoslava di Aleksander BassinData Arts, Minneapolis, Minnesota, 1982.Copertina rigidaPagine 106, riproduzioni a colori delle opere di Magyar, bibliografia.
Note biografiche 
Viktor Magyar è nato il 1 aprile 1934 a Metlika, in Jugoslavia. Da bambino trascorreva ore a disegnare e lavorare con la creta. Decise presto che voleva diventare un artista - a un certo punto frequentò l'Accademia di Belle Arti di Lubiana per un solo semestre - ma considerazioni pratiche richiedevano che scegliesse una professione un po' più stabile. Così è diventato un insegnante.Nel 1961, mentre insegnava in una piccola città chiamata Crna, Magyar fece amicizia con Gerhard Ledic, un giornalista itinerante del quotidiano di Zagabria Vjesnik e un'autorità sulla scuola Hlebine degli artisti naif jugoslavi. Ledic ha aperto le porte agli incontri con pittori famosi come Krsto Hegedusic, Ivan Generalic e Franjo Mraz. In particolare Hegedusic si accorse rapidamente e incoraggiò i talenti artistici del giovane maestro di scuola, e non passò molto tempo prima che Magyar dedicasse sempre più tempo alla pittura. Le sue prime tele, realizzate in uno stile convulso che ricorda Van Gogh, hanno presto lasciato il posto a opere che portano il suo marchio distintivo e potente. L'anno 1961 fu importante per un altro motivo: fu allora che Magyar tenne la sua prima mostra, a Strajne. Da allora ha tenuto mostre personali e collettive a Trieste, Dusseldorf, Parigi, Milano, Francoforte, Londra, Filadelfia, New York, St. Moritz, Washington, DC, Melbourne, Chicago e altre città del mondo. 
Ha ricevuto diverse medaglie d'oro in mostre di arte naïf jugoslava, e oggi le sue opere sono esposte in Vaticano oltre che in diversi musei e collezioni private.
Magyar è progredito costantemente attraverso numerosi cicli - lo spaventapasseri, l'uccello, l'uomo-donna - e tre fasi separate: il periodo verde del 1963-1971; il periodo rosso 1971-1974; e l'attuale periodo blu. Con le loro pennellate nette ed energiche, gli onnipresenti germogli biforcuti e le figure primitive, quasi iconografiche, i suoi dipinti sono unici e facilmente riconoscibili. Sotto il suo pennello, scene di vita contadina diventano simboliche, misteriose e romantiche.
Questo libro contiene riproduzioni a colori delle opere più significative e dinamiche di Viktor Magyar. Un lucido saggio di Aleksander Bassin introduce Magyar il pittore e la personalità e descrive la vita e i tempi del ragazzo che voleva diventare un artista, e lo ha fatto.

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