Vi presento due fotografie che sono state trovate insieme in questa rapida ricerca virtuale


                                                


10 Agosto 2024


KATARINA HENC
Nella prima c'è il dipinto di KATARINA HENC, Podravina in estate, nella seconda c'è la foto del maestro KRUNOSLAV VEČENAJ. La somiglianza è evidente, nelle sfumature di colore, nella prospettiva spaziale e atmosferica, nel colore del cielo, delle cime degli alberi, dei fili di grano e dell'erba, mossi dalla mano della brezza. L'intervallo tra queste due scene è di dieci anni, quindi l'imitazione consapevole e il riciclaggio dei motivi sono fuori questione. Semplice: due artisti guardano il paesaggio autoctono con lo stesso occhio ammirato, catturando un “momento d'oro” che vale la pena immortalare.


KRUNOSLAV VEČENAJ
Ricordiamo quindi la CROCE DI HDGEDUŠIĆ, che suggerì alla prima generazione di artisti naif di usare il "colore locale" e di non discostarsi dai ritmi plastici del paesaggio. Inoltre, osservare i cambiamenti delle stagioni, la disposizione delle ombre, l'inserimento dei personaggi nel paesaggio. Questi erano buoni e utili consigli tecnici che dovrebbero essere seguiti. Forse ci sarebbero meno "prestiti" e riciclo, e più opere originali in quell'area. Un grande ruolo di motivatore nella pittura francese è stato svolto da ANDRE LHOTE, alla cui opera "Sul paesaggio" prestiamo attenzione. Anche quando siamo più stanchi e sazi, il limite non ci deluderà. La sua anima vibrante avrà sempre i suoi ammiratori, sostenitori e devoti.

Molte persone dichiarano laconicamente di “amare la natura” e questo probabilmente è vero. Tuttavia non sanno spiegare ciò che nella natura li affascina e li seduce, hanno difficoltà a individuare cinque dettagli caratteristici della stagione in corso e non vedono la finezza delle circostanze meteorologiche che determinano la luce nel paesaggio, anche se la luce è, in generale, "il miglior pittore". Una volta abbiamo scritto di cosa accadrebbe se qualcuno cancellasse e ritagliasse tutte le nuvole nelle immagini e di quanto sarebbe impoverito il paesaggio se in esso non ci fossero "specchi d'acqua" che riflettono la terza e la quarta dimensione dell'apparenza. Attraverso l'osservazione persistente, la contemplazione, il confronto e la scoperta del divino in natura, possiamo arrivare a intuizioni sorprendenti.

È già stato detto, da un punto di vista religioso, che "tutte le strade portano alla stessa Fonte", ma non importa da che parte ci giriamo, quella fonte è da qualche parte accanto a noi. Ascoltando il suo eterno rumore raggiungiamo il nirvana, sprofondiamo nel regno della tranquillità, diventiamo simili al divino e sopra gli affanni della "valle delle lacrime" galleggiamo come esseri eterei, facendo crescere radici aeree su tutti e quattro i lati e felici per approdare nuovamente nel più bello dei mondi, nel terreno a dieci passi dalla nostra porta di casa.

F.G.


Tradotto s.e.&o. da Naive Art info


Tratto da






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